martedì 1 aprile 2008

Sesto incipit

Dei siciliani scapoli che si stabilirono a Roma intorno al 1930, otto per lo meno, se la memoria non m’inganna, affittarono ciascuno una casa ammobiliata, in quartieri poco rumorosi e frequentati, e quasi tutti andarono a finire presso insigni monumenti, dei quali però non seppero mai la storia né osservarono la bellezza, e talvolta addirittura non li videro.

Da questo romanzo è stato tratto anche un film...

4 commenti:

Unknown ha detto...

Con la foto tratta dal film hai aiutato molto. Non mi ricordavo che cominciasse così. "Il bell'Antonio."

Uno per te:
"Come ogni sabato, Max aveva fatto un giro al mercato delle pulci di Porte de Clignancourt, raggiungendolo a piedi dal lato nord della collina di Montmartre. Da principio si era limitato a curiosare sul banco del venditore presso il quale Lea aveva cambiato le Nike macchiate che Perette le aveva regalato la settimana prima."

Monica Terenghi ha detto...

Non ho controllato... ma il tuo incipit mi sembra tratto da "Il teorema del pappagallo" di Guedj Denis. Giusto?

Unknown ha detto...

Giustissimo, del resto se non lo avesse saputo una matematica come te.....
Francesca

pierfranco ha detto...

Ahh ... questo l'ho letto. Finalmente un secondo, dopo "Cent'anni di solitudine".
Beh, due su 6 non è male. Però dall'incipit non lo avevo riconosciuto :-(