Dandi era nato dove Roma è ancora dei romani: nelle case di Tor di Nona.
A dodici anni l’avevano deportato all’Infernetto. Sull’ordinanza del sindaco c’era scritto «Ristrutturazione degli immobili degradati del centro storico». La storia andava avanti da una vita, ma Dandi non smetteva di ripetere che, un giorno o l’altro, sarebbe ritornato al centro. Da padrone. E tutti si dovevano inchinare al suo passaggio.
lunedì 5 maggio 2008
33° incipit
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